Verso la metà degli anni '70 in Hirtel maturò la percezione che una consistente fascia di pubblico sarebbe stata ben disposta a spendere qualcosa in più per acquistare degli amplificatori che, ferma restando l'indiscussa qualità audio della serie Point Three, avessero delle finiture più prestigiose. Tradizionalmente i tratti estetici degli amplificatori Hirtel erano disegnati in azienda, ma in questa occasione l'ingegner Lo Martire decise di rivolgersi ad uno studio esterno che propose un'interessante soluzione di design la quale, pur vincolata dalla posizione dei comandi dell'apparecchio, presentava delle soluzioni piuttosto originali.
Il risultato più peculiare di questa elaborazione è che gli amplificatori Point Three in versione Model De Luxe risultano privi di piedini d'appoggio: sono difatti sospesi su dei fianchetti laterali in legno, che non sono dunque un semplice elemento decorativo ma svolgono anche la funzione di punto di sostegno. Erano usualmente impiallacciati in noce naturale, ma sono state anche prodotte alcune serie con fianchetti laccati in bianco, di gusto molto seventy e oggi molto difficili da trovare. Le lamiere "a vista" degli apparecchi sono realizzate in alluminio spazzolato e smaltato in nero, mentre le manopole di comando, di norma in plastica, sui modelli De Luxe sono fornite in alluminio tornito e fresato dal pieno. Cambia estetica anche la classica pulsantiera dei filtri, che nei modelli De Luxe vengono azionati da levette tornite in alluminio. Anche il caratteristico pulsante d'accensione arancione tipico della produzione Hirtel scompare, cedendo il passo a un'ulteriore levetta d'alluminio.
La gamma - almeno inizialmente - è costituita da quattro amplificatori integrati: i modelli 2020A, 4040A, 6060A e 250A; ciascuno di essi rappresenta un'evoluzione dei corrispettivi quattro amplificatori integrati che costituivano i pilastri della serie Point Three di base, con un aumento di potenza che si aggira attorno al 25% per ciascun apparecchio. La serie Point Three in livrea De Luxe fu per molti anni la colonna portante della produzione Hirtel: fu la serie che ebbe i numeri di produzione più elevati, ed anche il prodotto con cui l'azienda torinese giunse al suo massimo successo commerciale e livello di diffusione presso il pubblico. Si tratta anche in questo caso di una gamma di apparecchi molto ben suonanti, affinati grazie a reiterate sedute d'ascolto con tecnici del suono di chiara fama ed orchestrali professionisti; in essi la Hirtel aveva anche condensato il meglio delle conoscenze acquisite nella disciplina della psicoacustica, ramo di ricerca in cui l'azienda si era distinta negli anni precedenti. Venendo agli aspetti tecnici, l'interno è accessibile rimuovendo la piastra superiore, che può esser fatta scivolare verso il lato posteriore come una sorta di saracinesca (negli apparecchi mai aperti, essa è tenuta ferma da una striscia di materiale adesivo). La struttura è sempre a modularizzazione molto spinta. Il telaio consiste in una lamiera piegata ad U sulla quale sono applicati il contro-pannello frontale in alluminio e le eleganti assi laterali in legno; sul fondo sono fissati direttamente i componenti più pesanti, mentre le basette dei moduli sono montate con l'interposizione di colonnine o squadre. Nei modelli di minore potenza il pannello posteriore è parte integrante del sistema di dissipamento termico che mantiene stabile la temperatura dei transistor dello stadio d'uscita, nei modelli superiori sono invece montati dei dissipatori interni. Con l'eccezione del modello 2020A e di alcune serie del modello 4040A, generalmente gli apparecchi sono muniti di un doppio indicatore a lancetta retroilluminato delle unità di volume.
Sul pannello frontale sono presenti tutti i controlli classici (volume, bilanciamento, ingressi, sistemi di altoparlanti) più due coppie di controlli di tono, separati per canale e suddivisi in gamma grave e gamma acuta. Per la gamma acuta l'intervento è di ±10 dB a 15 Kc/s, quindi collocato in una zona molto alta dello spettro (3 Kc/s ancora più in alto rispetto alla serie Point Three standard); per la gamma grave invece l'intervento è di ±10 dB a 80 c/s, cioè 20 c/s più in basso rispetto la serie Point Three standard, ma sempre ben centrato sulla gamma audio percepita come "grave" dall'orecchio umano. In entrambi i casi, come da filosofia costruttiva dell'ingegner Lo Martire, l'utente dispone di un margine d'intervento piuttosto ampio, ma non esagerato per evitare i problemi di fedeltà ed affidabilità che da ciò deriverebbero. Nell'area in basso a sinistra sono raggruppate quattro levette di controllo che sostituiscono i pulsanti della serie Point Three standard. Tape monitor consente l'ascolto "in diretta" di quanto si sta registrando su nastro magnetico (ma ciò è possibile solo con gli apparecchi predisposti per questa funzione, come magnetofoni a tre testine e simili). Con la sigla A+B è stato indicato il commutatore che consente di passare dalla modalità stereofonica a quella monoaurale. Vi sono infine due filtri, passa basso e passa alto, ad intervento fisso. Il noise filter offre un'attenuazione moderata, pari a -6 dB a 20 Kc/s, quindi al limite estremo della gamma udibile, e può essere utile per ascoltare dischi a 78 giri o dischi microsolco molto rovinati, o ancora per ascoltare radiotrasmissioni particolarmente disturbate. Il low filter ha viceversa un intervento drastico di -25 dB a 30 c/s; purtroppo la sua inserzione è udibile in gamma audio e quindi non ne consente l'impiego come filtro subsonico (a parere di chi scrive, si tratta dell'unica vera pecca che presentano questi amplificatori).
Spiccano infine sul pannello frontale due controlli (compensatori) inusuali negli amplificatori convenzionali, ma tipici della produzione Hirtel e discendenti dalla ricerca che l'azienda aveva effettuato nel campo della psicoacustica per mettere a punto il sistema Dynarange.
Il
compensatore d'ambiente
è un controllo integrato di presenza e di brillanza; la sua funzione
è quella di offrire un comodo punto di regolazione per adattare la risposta in
frequenza alle dimensioni dell'ambiente all'interno del quale sono collocati i
diffusori: gli ambienti di grandi dimensioni, infatti,
tendono a disperdere i suoni medio-acuti. Il controllo
consente di enfatizzare la gamma medio-acuta di +12 dB a 7 Kc/s; si
tratta quindi di un controllo con un'azione ampia e molto aggressiva,
da usare con intelligenza perché può potenzialmente sovraccaricare sia
l'amplificatore che gli altoparlanti in una banda di frequenze dalla
commutazione molto rapida e già di per sé delicata.
Nei modelli De Luxe trova conferma una scelta tecnica molto raffinata, rivolta ad una clientela di conoscitori, già dispiegata nella serie Point Three ordinaria: la sezione preamplificatrice e la sezione finale di potenza sono separabili grazie ad un connettore pentapolare presente sul pannello posteriore, che è normalmente ponticellato da un apposito spinotto fornito in dotazione. Questa intelligente soluzione consentiva agli audiofili più esigenti di espandere progressivamente il proprio impianto audio, ad esempio usando il modello Point Three solo come preamplificatore di pilotaggio di un'unità finale più potente e costosa, oppure come solo finale di potenza accoppiato ad un miscelatore o ad un altro preamplificatore esterno, per esempio un preamplificatore RIAA di alta qualità.
Sono infine presenti numerosi dispositivi di sicurezza per il controllo dei sovraccarichi: è montato di serie un disgiuntore automatico a rélais con comparatore attivo, e sia l'amplificatore nel suo complesso che l'uscita di ciascun canale sono protetti da appositi fusibili.
MODIFICHE,
AGGIORNAMENTI E PERSONALIZZAZIONI
Con i suoi 20 Watt R.M.S. per canale, il 2020A è l'apparecchio cadetto della serie Point Three in livrea De Luxe. Discende dal modello Point Three C-30 ST, ma a differenza di quest'ultimo è dotato dell'intera gamma di controlli e comandi che caratterizzano i modelli superiori, inclusi i compensatori fisiologico e d'ambiente. è però privo, come il C30-ST, del doppio indicatore delle Unità di Volume che contraddistingue il pannello frontale dei fratelli maggiori; una semplice luce rossa ne prende il posto ed avverte l'utente dello stato di accensione o spegnimento dell'apparecchio.
Il
modello 501A rappresenta una piccola anomalia nell'ambito della serie Point
Three De Luxe. Non previsto durante la fase di
progettazione della serie, l'apparecchio fu insistentemente richiesto da
alcuni importanti rivenditori Hirtel che desideravano avere un apparecchio di
base gamma più potente del 2020A, ma dai costi limati
all'osso. La Hirtel sconsigliò l'operazione, tuttavia per
ovvie ragioni commerciali produsse in seguito gli esemplari richiesti.
L'amplificatore integrato 4040A è stato probabilmente il maggior successo commerciale della Hirtel, ben recepito dal pubblico che ne apprezzava l'elevatissimo rapporto qualità/prezzo. Dal punto di vista estetico sarebbe dovuto essere identico al 2020A, come illustrato nel manuale d'uso; in realtà venne spesso posto in commercio equipaggiato degli indicatori delle unità di volume che avrebbero dovuto caratterizzare solo i modelli superiori, probabilmente per renderlo ancora più accattivante per gli acquirenti.
Il 6060A fu, tra gli amplificatori della serie Point Three, il più apprezzato dagli audiofili. Più costoso del 4040A, il cui rapporto qualità/prezzo era imbattibile, aveva però rispetto a quest'ultimo prestazioni superiori: la potenza saliva a 60 Watt R.M.S. per canale ed il fattore di smorzamento ad 80 (entrambi su carico di 8 Ohm). Sarebbe dovuto essere il primo modello della famiglia a montare il doppio indicatore delle Unità di Volume sul pannello frontale ma, come già visto in precedenza, anche il 4040A fu spesso equipaggiato con questi strumenti di misura. Le immagini presenti sul manuale d'istruzioni mostrano inoltre che, rispetto ai modelli cadetti, il 6060A avrebbe dovuto presentare alcune lievi varianti grafiche sulla serigrafia del pannello di comando. In realtà queste varianti furono poste in essere solo in alcune serie di produzione, talvolta parzialmente, e dipendono più dall'anno di fabbricazione di ogni specifico esemplare che non dalla sigla del modello.
Il
250A, con la sua potenza di 100 Watt R.M.S., è il modello di punta
della serie Point Three. Deve il suo nome alla potenza
erogabile su carico di 4 Ohm: 125 W per canale, per un totale
di (appunto) 250 W. L'estetica è identica a quella del modello
6060A, e le
funzioni ed i controlli sono le medesime di tutti gli altri modelli.
Queste pagine sono in costante aggiornamento ed espansione. Se possedete apparecchi Hirtel e volete che siano esposti in questo museo, se avete immagini, dati o nozioni storiche riguardanti la ditta Hirtel e la sua gamma di prodotti, o se volete raccontare la vostra esperienza personale con le elettroniche dell'azienda, siete vivamente incoraggiati a scriverci.
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